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al testo di Marina Pacifici
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M’inebrio di luce,
incantata. Nel canto del vento dal lago mi giunge ridestata la tua voce, d’antica emozione ammantata. Mi smarrisco nella struggente fola. Nel dedalo ombroso di nostalgia mi desto sola. Freme e s’increspa in onde d’argento il lago. Dal giorno nella carezza del tramonto in fugace pensiero divago. Nel palpito di onde balena il ricordo in malinconico scintillio, in dorato occhieggiare. E da Te fra le tue braccia fragranti d’Amore il cuore mio torna esule a naufragare. Un meriggio ventoso che pareva senza fine sulla riva del lago la tua solitudine s’univa in macchia d’amore alla mia. Cullò il vento i nostri sogni intrecciati alle fronde del salice verde. Eravamo insieme Tu ed io. E la Memoria nel mare di nostalgia si perde. Ingannai me stessa, il cielo ed il Tempo. Capovolsi l’universo, donandoti baci profumati di stelle. Scambiai illusioni e speranza al mercato della vita, diedi scacco matto alla morte, vinsi l’inganno dell’età, folgorai fra noi ogni terrena distanza. Il pendolo del Tempo al cuore mio affidai affinchè Tu mi restassi accanto. Intrecciai per te una corona di fragranti serenelle, accarezzai il tuo viso malinconico nel sorriso della luna nel bacio delle stelle. Ma dileguò il sogno in orfico, disperato, elegiaco canto. L’ultima onda di rimpianto sospinta all’orizzonte nell’abbraccio di porpora del sole in declino si perde. Il bacio del vento scompiglia tenero la bruna mia chioma come le labbra tue sincere…. E ti sento vicino nella soffusa malinconia nel silenzio infinito delle mie sere. Il sussurro fresco della tramontana l’evanescente mio rifugio d’obilio… Una manciata di tramonti poco tempo or sono si contemplava insieme il crepuscolo dalla riva lacustre d’ombrosa inquietudine…. Del fluire della fugace felicità l’aureo suono La voce onirica del lago, del rimpianto lo struggente canto nel vento sboccia l’elegia. TI ritroverò nell’aurora splendente della mia nostalgia. Poche sere fa nei granelli infiniti del tempo eravamo insieme Tu ed io nel ritmico ondoso incanto di tenere ore. Lo sguardo mio naufraga all’orizzonte…. E m’illudo Amore d’averti ancora accanto. |
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